“Notizie in… Controluce” – agosto 2008
Appuntamento h. 20.30, destinazione Monaco di Baviera dove il Coro Moreschi è atteso dall’Istituto Italiano di Cultura per un concerto nella chiesa barocca di S. Anna. Sono previste 12 ore di pullman. Il programma del viaggio deve realizzarsi in tre giorni ed una notte, considerando il tempo necessario del tragitto, andata e ritorno, tutto fa ipotizzare ad una gran fatica… invece, come nel finale delle più classiche delle favole, tutto si conclude in un viaggio splendido, neanche molto faticoso, con una meravigliosa compagnia. L’impressione è quella di stare con una grande famiglia molto unita ed affiatata pronta ad aprire “la propria casa” agli ospiti. Credevo di essere un’ospite, invece mi sono sentita una del Coro Moreschi, anche se in vita mia non ho mai provato a cantare, se non qualche tentativo di goliardico karaoke. Ho conosciuto il Coro Moreschi nella loro ultima esibizione tenutasi presso il Convento di San Silvestro a Monte Compatri, e da lì la curiosità di approfondire il loro mondo, la loro organizzazione. Con alcuni dei componenti ci conosciamo da sempre con altri è stata la prima volta, ma con tutti a fine viaggio, penso di poter affermare, si è creato un rapporto speciale che è il frutto della contaminazione del loro modo di porsi e di fare ma soprattutto di accogliere il prossimo. Abbiamo lasciato il caldo afoso di Roma per trovare una temperatura ideale che ci ha permesso di godere appieno di questa bella città e di tutto il paesaggio che gli fa da cornice. L’attesa era quella di incontrare a Monaco i componenti del loro coro, immaginandoli persone un po’ austere e “fredde”. In realtà abbiamo scoperto persone squisite pronte ad ospitarci, seguirci ed accompagnarci anche nella visita della Città. Così mentre il Coro Moreschi si accingeva ad incontrare il Coro di Monaco e a fare prove per la gran serata, è stato d’obbligo far visita a Dachau, uno dei campi di sterminio. È stato l’unico momento triste, ma sicuramente costruttivo e degno di dare il giusto stimolo per riflettere sul valore della vita umana e su quanto la storia debba calare in ognuno di noi per darci quel giusto insegnamento per andare avanti nel rispetto del prossimo. La serata conclusiva è stata eccellente e contraddistinta da professionalità sia dei coristi sia dei maestri. Un ringraziamento speciale sicuramente va dedicato al maestro Alessandro Vicari capace di accordare oltre la musica e le voci anche le persone. Concludo, approfittando di queste ultime righe per ringraziare Armando Guidoni che mi ha dato la possibilità di narrare questa splendida esperienza ed il presidente del Coro Claudina Robbiati.