Già alla prima manifestazione ufficiale, riguardante la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre, la partecipazione è stata di una intensità palpabile. Mentre la “Banda Musicale Compatrum” suonava le note degli inni nazionali spagnolo, francese e italiano e l’inno europeo, la commozione dell’intera comunità era evidente, e il suono della tromba solista di Francesco Bassani che in un silenzio assoluto faceva risuonare nell’aria le note del “Silenzio fuori ordinanza” non ha fatto altro che accrescerla.
Subito dopo l’omaggio ai caduti, il corteo di ospiti e cittadini di Monte Compatri si è trasferito nella sala delle conferenze del convento carmelitano di San Silvestro, dove si è svolta un’altra importante cerimonia.
Qui il Consiglio Comunale di Monte Compatri, in riunione congiunta con i consiglieri della città di Calahorra e alla presenza delle delegazioni dei comuni limitrofi, del Padre Generale dei Carmelitani Scalzi, del Senatore Severino Lavagnini e di numerosi cittadini, ha deliberato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria alla signora Anne de Barsy, a padre Giovanni Strina ed al sindaco di Calahorra Francisco Javier Pagola Saénz quali artefici principali del gemellaggio tra le due città.
Questo a dimostrazione che il seme gettato solo pochissimi anni fa tra Monte Compatri e Calahorra, in nome del venerabile padre Giovanni di Gesù Maria, sta diventando un solidissimo albero.
La giornata ha avuto il suo epilogo, ancora, nel convento di San Silvestro; il Priore padre Ennio Laudazi ha celebrato la S.S. messa accompagnato dai canti sacri del coro polifonico “Alessandro Moreschi” diretto dal maestro Alessandro Borghi. Subito dopo, con notevole successo, si è esibito il quartetto “Saxphonia”, composto da Claudia Di Pietro, Silvia Pennacchiotti, Silvio Villa e Romeo Ciuffa, che ha eseguito brani di musica classica e minimalista. Infine, nella sala delle conferenze, il maestro Borghi ha diretto il coro “Alessandro Moreschi” che si è esibito con una serie di canzoni della tradizione popolare romana e napoletana. L’apprezzamento e il successo è stato palese quando il pubblico, invogliato dal maestro, si è unito al coro nei ritornelli più famosi e quando a gran voce chiedeva il bis. Anche la commozione del pubblico calagorritano è stata evidente quando, a sorpresa, il coro ha intonato l’inno di Calahorra.
Al termine del programma ufficiale tutti si sono avvicinati all’imponente buffet preparato per l’occasione. Poi, come in tutte le belle storie, la notte è proseguita tra cori e balli finchè la stanchezza non ha consigliato a tutti di andarsi a riposare dopo aver dato l’ultimo sguardo al più bel panorama che si possa ammirare dalle meravigliose terrazze del convento.